Classe 1963, leader dei Chicago Bulls, 5 volte vincitore del premio come miglior giocatore NBA (MVP). Michael Jordan è una delle maggiori icone sportive di tutti i tempi e, un pò come il Re Mida, trasforma in oro tutto ciò che tocca. In questo caso ci riferiamo alle famosissime sneakers che portano il suo nome.

Sprannominato THE GOAT ( Greatest of all times), nel 1984 MJ firmò un contratto con Nike per la creazione di un paio di scarpe da basket personalizzato in occasione del suo debutto nell’NBA.

Il primo prototipo Air Ship

In un altro articolo abbiamo parlato di quanto Jordan desiderasse giungere ad un accordo con adidas, accordo mai raggiunto. Nike risultò infatti essere l’ultima ruota del carro, l’ultima spiaggia, per cui il ritardo nelle trattive comportò la mancanza di tempo per la creazione di un modello personalizzato.

Michael Jordan

Così Nike, che aveva qualche sneaker sportiva nel suo arsenale, propose le Air Ship. Disegnate da Bruce Kilgore, queste scarpe erano praticamente delle Nike Air Force 1 High con tutti i dettagli del modello OG come la tomaia in pelle, le perforazioni sull’avampiede, lo Swoosh laterale e l’intersuola spessa con tecnologia Air incapsulata. Conservavano tutto meno la linguetta in velcro optando per un full lacing system. Ad oggi il nome di queste sneakers è finito nel dimenticatoio perchè in realtà non apportavano niente di nuovo alle altre scarpe da basket, l’unico aspetto degno di nota è che furono le prime in assoluto indossate da MJ al suo debutto.

Da menzionare è la somiglianza con le future Jordan. Nike infatti, non avendo avuto il tempo di produrre le Jordan ma con un design già definito in mente, scelse le Air Ship per “ingannare” il mondo spacciando le due diverse sneakers per uno stesso modello.

Le scarpe bandite dal campionato

Le Nike Air Ship furono lanciate in esclusiva per Michael Jordan nella colorazione Black/Red e sfoggiate nella partita contro i Knicks del 19 ottobre 1984. David Stern, commissario NBA, le bandì dal campionato proibendo al giocatore di poterle riutilizzare a causa delle restrizioni sui colori delle uniformi. Conseguenza: una multa da 5000$ a partita. THE GOAT continuò ad indossare le Air Ship nella colorazione Black/Red durante 3 partite e Nike coprì la multa finchè non uscì la colorazione White/Red. Ma non pensate che fu una perdita, Nike ne trasse un bel vantaggio.

 

ALT TEXTNike Air Ship – image from House of Heat
ALT TEXTAir Jordan 1 – image from Sole Collector

Sfruttando lo scalpore del divieto della commissione NBA, Nike mise a punto una brillante strategia di marketing quando lanciò le prime vere Jordan Air 1 puntando tutto sul soprannome “banned”.

Nike regina del marketing

La voce fuori campo dello spot pubblicitario dice chiaramente “On September 15, Nike created a revolutionary new basketball shoe. October 18, the NBA threw them out of the league. Fortunately, the NBA can’t stop you from wearing them. Air Jordans. From Nike.” * dipingendo MJ come un bad boy ribelle e rendendo le AJ1 le sneakers più desiderate dell’epoca.

*Il 15 settembre Nike creò una nuova e rivoluzionaria scarpa da basket. Il 18 ottobre la NBA la bandì dalla lega. Fortunatamente l’NBA non può impedirti di indossarle. Air Jordan. Di Nike.

 

È il momento di fare un pò di ordine su questa avvincente strategia di marketing: le scarpe “banned” furono le Air Ship ma Nike utilizzò questa storia per la release delle Air Jordan 1 Black/Red, sfruttando la somiglianza tra i due modelli e facendole passare per la stessa scarpa. Perchè questa scelta? Perchè le Air Ship non furono mai prodotte per il pubblico mentre le Air Jordan 1 sì e quindi bisognava creare hype intorno al modello con lo scopo di aumentare esponenzialmente le vendite. Tutto chiaro?

L’inizio della dinastia Jordan

Disegnato nel 1985 da Peter Moore, il design di questa sneaker è ben noto e non ha bisogno di lunghe descrizioni. Si tratta di una scarpa da basket dal profilo alto realizzata in pelle e dotata di tecnologia Air per un’ammortizzazione reattiva.

Ciò che davvero è importante in questo modello è il logo Jumpman. Apparso per la prima volta sulla tomaia delle Air Jordan 1, nasce da uno shooting di MJ per New Balance.

Il giocatore dichiarò in un’intervista che in quel momento era semplicemente in piedi e decise di saltare aprendo le gambe mentre sosteneva il pallone con la mano sinistra. Il fotografo scattò la foto di quel salto ormai leggendario e il resto è storia. La posa Jumpman fu successivamente utilizzata negli shooting Nike come marchio distintivo del brand. Questa è l’origine dell’omino stilizzato che salta per fare canestro, accompagnato dall’altrettanto famoso logo Wings (una palla da basket con le ali).

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Il mondo del basket, dentro e fuori dal campo, ha sempre seguito attentamente la carriera di Michael Jordan e così anche ciò che si metteva ai piedi. Lanciando un nuovo modello ogni anno, la collaborazione Nike-Jordan creò il bisogno di acquistare ed ottenere un nuovo paio di sneakers. In realtà non “un” paio di sneakers, ma “quel” paio di sneakers!

Dagli anni ’80 ad oggi sono uscite veramente tantissime colorazioni delle Air Jordan 1 ma le più famose in assoluto sono sempre la “Banned” e la “Chicago”.

Dal primo all’ultimo modello Jordan, puoi vedere qui l’evoluzione del brand attraverso le sue release anno per anno e scoprire la sneaker to buy in ordine cronologico.