Ci sono oggetti che, nel tempo, diventano molto più di un semplice prodotto.
La Dunlop Fort è una di queste: per intere generazioni di tennisti italiani è stata “la” palla da tennis. Oggi la regina dei campi si presenta con un vestito nuovo, ma con lo stesso cuore di sempre.
Il cambiamento riguarda il packaging: via il tubo in alluminio, sostituito da un contenitore in plastica riciclata, tappo in carta riciclata e un’etichetta interna – sempre in carta riciclata – che si stacca facilmente per un riciclo ordinato. Un dettaglio che, su milioni di pezzi, fa la differenza: meno peso significa il 55% in meno di emissioni di CO₂, mentre il tappo “di carta” riduce del 41% il consumo di plastica.
Non è tutto: grazie a un accordo con FITP, ATP e l’azienda specializzata Return, le palline consumate avranno una seconda vita. Il debutto di questa iniziativa a ciclo chiuso è previsto già alle prossime ATP Finals.
Palline Dunlop: le regine del circuito restano immutate
Se l’abito cambia, il gioco no. La Dunlop Fort resta identica in tutte le sue versioni: dalla All Court, versatile e bilanciata, alla Clay Court, con feltro idrorepellente pensato per la terra rossa, fino alla ATP Tour, palla ufficiale dell’ATP, protagonista alle Finals di Torino e nei Masters 1000 di Miami, Monte-Carlo, Madrid e Roma.
La filosofia è chiara: “squadra vincente non si cambia”. Le specifiche tecniche – consistenza, durata, rimbalzo, feeling – non subiscono alcuna variazione. Perché la performance è sacra.
L’operazione si inserisce in un progetto più ampio del colosso giapponese Sumitomo Rubber Industries, proprietario del marchio dal 2017, che punta a tagliare del 50% la plastica negli imballaggi entro il 2030, in linea con gli obiettivi ONU di sviluppo sostenibile.
Ogni palla nasce in stabilimenti di proprietà, attraversa controlli minuziosi e ora porta con sé un messaggio chiaro: il tennis del futuro sarà sostenibile, ma non per questo meno spettacolare.
Le Dunlop Fort nel nuovo packaging sono disponibili sul sito absports.it
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