La storia di PUMA affonda le radici nei primi decenni del Novecento, quando i fratelli Rudolf e Adolf Dassler fondano nel 1924, a Herzogenaurach in Germania, una fabbrica di calzature sportive. I loro prodotti si distinguono sin da subito per qualità e innovazione, tanto che già alle Olimpiadi del 1936 l’atleta Jesse Owens vince quattro medaglie d’oro indossando le loro scarpe.
Ma il sodalizio tra i due fratelli si spezza bruscamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, portando alla nascita di due aziende rivali. Nel 1948 Rudolf fonda la propria impresa e, poco dopo, registra ufficialmente il marchio PUMA. La nuova azienda nasce da un nucleo di appena quindici dipendenti, con una visione chiara: creare calzature che unissero performance e innovazione.
Innovazione e intuizione: la scalata di PUMA
Fin dai suoi primi passi, PUMA si distingue per un approccio pionieristico. Nel 1952 lancia il Super Atom, il primo scarpino da calcio con tacchetti intercambiabili, una rivoluzione tecnica che segna l’inizio dell’ascesa nel mondo sportivo. Due anni dopo, l’atleta Heinz Fütterer pareggia il record mondiale dei 100 metri indossando PUMA, consacrando il marchio nell’atletica leggera.
Nel 1958 nasce il Formstrip, la celebre striscia laterale che inizialmente serve a rinforzare la tomaia, ma col tempo diventa un segno distintivo riconoscibile in tutto il mondo.
Atleti leggendari e affermazione globale
Negli anni ’60 e ’70, PUMA inizia a legare il proprio nome a vere e proprie leggende dello sport. Pelé, Diego Armando Maradona e Johan Cruijff, tra gli altri, indossano le sue scarpe durante momenti memorabili della storia del calcio. Walt Frazier, icona del basket NBA, ispira la creazione della scarpa Clyde, mentre la Suede si afferma come simbolo della cultura street e hip hop.
Una mossa strategica clamorosa arriva nel 1970, quando PUMA conquista la scena mondiale sfruttando un momento chiave: durante i Mondiali, Pelé si piega a sistemarsi le scarpe proprio prima del calcio d’inizio, puntando l’attenzione delle telecamere sulle sue PUMA. Un gesto che rafforza la visibilità e la notorietà del brand a livello globale.
Puma: crescita, crisi e rinascita
Dopo la morte del fondatore Rudolf Dassler nel 1974, PUMA attraversa fasi alterne. Negli anni ’80 si quota in Borsa e punta su un’espansione internazionale. Tuttavia, la crescente competizione e alcuni errori strategici conducono a un periodo di difficoltà.
La svolta arriva nel 1993, quando Jochen Zeitz diventa il CEO più giovane della storia di un’azienda quotata in Germania. Sotto la sua guida, PUMA rinasce con una visione rinnovata che fonde sport, lifestyle e moda. Le collaborazioni con designer di fama internazionale, come Jil Sander, e il rilancio di collezioni iconiche segnano un ritorno alla ribalta.
L’ingresso in Kering e il connubio con la moda
Nel 2007 il gruppo francese Kering (all’epoca PPR) acquisisce la maggioranza di PUMA. L’obiettivo è chiaro: trasformare il marchio in un protagonista capace di coniugare prestazioni atletiche ed estetica fashion. La visione prende forma attraverso collaborazioni strategiche con nomi della musica e dello spettacolo, da Rihanna a Dua Lipa, e progetti che portano PUMA nei guardaroba di una nuova generazione.
Nel tempo, il brand rafforza la sua presenza anche nel mondo delle competizioni automobilistiche e delle discipline emergenti, consolidando la propria immagine di azienda dinamica, giovane e attenta ai trend.
Un’identità in evoluzione tra sport e sostenibilità
PUMA continua a espandersi nel ventunesimo secolo, con un focus crescente sulla sostenibilità. L’obiettivo di impiegare materiali eco-compatibili per la maggior parte dei prodotti, l’adozione di imballaggi ridotti e il miglioramento dei processi produttivi sono solo alcune delle azioni intraprese per rispondere alle sfide ambientali.
Nel frattempo, la filosofia “Forever Faster” guida le scelte strategiche del brand, orientandolo verso una costante innovazione, senza mai perdere il legame con la velocità, l’agilità e lo stile.
Puma oggi: numeri, visione e nuove sfide
Con una presenza in oltre 80 paesi e circa 19.000 dipendenti, PUMA è oggi la terza azienda al mondo nel settore dell’abbigliamento e delle calzature sportive. I ricavi annui superano gli 8 miliardi di euro e la crescita si mantiene solida, anche se gli ultimi anni hanno mostrato segnali di rallentamento a causa delle incertezze macroeconomiche globali.
Tuttavia, l’azienda continua a investire in progetti ambiziosi, come il recente accordo record con il Manchester City, che rafforza ulteriormente il suo posizionamento nel calcio internazionale.
PUMA è molto più di un marchio sportivo, mettere ai piedi delle puma è segno di una grande passione per le sneakers sportive.
È il simbolo di una visione audace nata da una rivalità familiare, alimentata da innovazione e passione. La sua capacità di reinventarsi, abbracciare la cultura contemporanea e mantenere saldi i valori originari ne fa una delle realtà più interessanti e dinamiche del panorama globale. Con lo sguardo rivolto al futuro, PUMA continua la sua corsa: veloce, determinata e sempre al passo coi tempi.
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